È uscito in queste settimane il nuovo saggio di Francesco Amoruso “Charles Bukowski. La scrittura che esplode dal basso: l’America e il suo ubriacone” edito da Il Terebinto Edizioni.
Un lavoro che si sviluppa su una disamina attenta del personaggio e della sua narrativa, sfatando quelli che sono luoghi comuni sullo scrittore americano, conosciuto al vasto pubblico per gli aneddoti legati alla sua vita linceziosa contraddistinta da un rapporto morboso con l’alcol e la sessualità.
Un artista dall’aspetto facilmente riconoscibile col suo volto scavato da una brutta acne giovanile e un modo si presentarsi dismesso. Caratteristiche che rendono indelebile il personaggio, consegnandolo alla collettività. Una vita segnata da un infanzia difficile durante gli anni della grande depressione e le discriminazioni subite per le sue origini e il forte accento tedesco. La situazione famigliare non era facile con il padre spesso disoccupato, e secondo lo stesso scrittore statunitense, spesso violento.
Nel suo scritto, Amoruso, ha acceso un focus sulla sensibilità umana, l’inventiva e l’attaccamento alla scrittura di Bukowski muovendosi agilmente in un’esistenza letteraturizzata, con un racconto crudo e reale tra protagonisti che considereremmo amorali, provando a togliere quell’immagina stereotipata che costituiva una gabbia, dove probabilmente l’autore americano stesso si lasciava rinchiudere.
Si tratta di una lettura vivamente consigliata, sia se amate l’autore americano, sia se l’avete sentito semplicemente nominare o letto le sue citazioni sotto le foto che nulla hanno a che fare con il testo su instagram, per conoscere uno scrittore che ha segnato la letteratura del XX secolo.
Zac