Continua il caos “buoni spesa” al comune di Acerra. Il provvedimento del Presidente del Consiglio, in cooperazione con l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha messo in evidenza tutte la carenze tecniche organizzative della pubblica amministrazione italiana. Molti comuni ed enti locali sono, infatti, entrati in difficoltà con il recepimento e la distribuzione dei “buoni” che hanno causato non poche difficoltà alle persone.
Ad Acerra, a pochi giorni dalla pasqua, tale carenza, ha portato da parte dei cittadini a un assalto alla Caritas di piazza Duomo, creando pericolosi assembramenti. Ed era prevedibile, infatti, le domande giunte all’ente sono otre 2mila. Duemila famiglie che cercano qualcosa da mangiare in questo momento difficile in cui il COVID ha bloccato tutta la filiera economica.
Su questo è intervenuto la consigliera di opposizione Carmela Auriemma che in una nota ha dichiarato “non è possibile affrontare questa emergenza facendo affidamento solo sulla disponibilità e le risorse delle associazioni di volontariato e della Caritas” aggiungendo “non è possibile pensare di gestire questa emergenza senza mettere neanche un euro di risorse comunali”.
Continuando citando le spese ritenute superflue affrontate dall’amministrazione Lettieri negli ultimi anni “l’anno scorso proprio in questo periodo il Comune (delibera n. 14 del 12.04.2019) stanziò un bel po’ di soldi per l’evento Gira Castelli. Oltre ai 70.000,00 euro messi dalla Regione Campania, io contai circa 140.000,00 euro che il Comune stanziò prelevando risorse da vari capitoli di spesa. L’evento costò tra sicurezza, transenne ed altro quasi 300.000,00” concludendo con l’invito di creare una piattaforma solidale dove si incontra non solo il lavoro del volontariato ma soprattutto l’intervento politico. Invito che sembra essere stato timidamente recepito con l’apertura di un conto IBAN per le donazioni da parte dei privati.
Su tale delicata situazione è intervenuto anche il vescovo di Acerra, Mons. Antonio Di Donna che rivolgendosi ai sindaci della sua diocesi (Acerra, Arienzo, Casalnuovo, Cervino, San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico) ha fatto eco al grido di dolore di migliaia di famiglie “fate presto la burocrazia non rallenti l’erogazione dei buoni spesa per i bisognosi previsti dal governo. Qui si rischia Una nuova guerra tra poveri”.
“Nessuno si renda responsabile di lasciare letteralmente affamati i suoi fratelli in difficoltà per stare dietro a cavilli burocratici” continua la lettera-appello “Non sia escluso nessuno, si mettano tutti nella condizione di ricevere questi benefici economici”.
Michele Paolella