Un incontro all’insegna del confronto e delle prospettive future è avvenuto stamattina a Caivano tra una cinquantina di noleggiatori campani, dove si è parlato della ripartenza del settore del trasporto privato sia turistico che scolastico. Si parla di perdite intorno agli 80 milioni di euro solo in campania nei primi 2 mesi dell’anno a causa del’emergenza Coronavirus. La filiera del trasporto privato campano conta quasi 1050 aziende con 4000 autobus e quasi 6000 dipendenti, a questi numeri vanno aggiunti tutto quello che è l’indotto e parliamo di: ristorazione, guide turistiche, agenzie turistiche, manodopera ai mezzi di trasporto ecc. Le problematiche sono state tante quelle affrontate in questo democratico confronto, tra i più discussi ci sono:
Aiuti economici che lo stato stenta ad erogare alla categoria, tanto da autodefinirsi “Fantasmi per lo Stato”, gli aiuti stanziati finora riescono a coprire a stento i 2 mesi di quarantena, e la cassa integrazione dei dipendenti che ancora non viene accreditata.
Trasporto turistico senza certezze, se consideriamo che la Campania è la prima regione d’Italia per attrazione turistica, e riesce a coprire una stagione estiva che a pieno regime va da marzo a ottobre. Ci si ritrova ai primi di maggio ad avere autobus e autisti fermi ai box in attesa di una situazione che non si regolarizza da una parte perché il virus è ancora in circolazione e dall’altra non ci sono ad oggi certezze su quando questa situazione possa far ripartire il turismo in Campania e nel resto d’Italia cosi come eravamo abituati a vederlo fino ad un anno fa.
Poi c’è la problematica del trasporto scolastico che da settembre si presenterà e si dovranno affrontare spese per allestire bus e scuolabus per rispettare le distanze e far viaggiare gli studenti in sicurezza.
Questo primo incontro è servito per unirsi e far sentire la propria voce alle istituzioni locali e non, in maniera seria e pacifica la categoria dei noleggiatori chiede che la propria voce sia ascoltata dalle istituzioni tutte e che questi problemi e molti altri riguardanti la categoria siano affrontati e risolti, ci sono a rischio migliaia di posti di lavoro e migliaia di famiglie.
di Giuseppe Russo