Siamo nel 1972…
la 126 viene battezzata quale neonata della casa Fiat; Pietro Mennea stringe la medaglia di bronzo nei 200 metri, alle Olimpiadi di Monaco; la Casa Bianca si trova a fronteggiare lo scandalo Watergate; il Festival di Sanremo è teatro di un evento inedito: i cantanti inscenano una manifestazione sindacale; “Piazza Grande” dell’indimenticato Lucio Dalla inizia la stagione dei brividi sulla pelle ed un fascinoso 48enne porta sugli schermi di tutto il mondo una magistrale interpretazione: quella di Vito Corleone…il fascinoso attore è Marlon Brando.
Milioni sono le affascinanti curiosità legate a questa pietra miliare.
Mario Gianluigi Puzo (1920/1999) è stato l’autore del best seller “The Godfather” del 1969, dal quale venne poi tratta la sceneggiatura dell’omonimo film. Lo straordinario autore, nonché incallito giocatore d’azzardo, ricevette 80.000 dollari per l’adattamento cinematografico.
Il termine “mafia” non verrà mai utilizzato, l’autore e la produzione poi, considereranno queste storia ben più del racconto di una famiglia mafiosa…è lo spaccato di un’Italia, emigrata in America ben più che mafioso (per anni considerata una fantasia) bensì tristemente reale!
La fortunata pellicola firmata Francis Ford Coppola, ebbe due memorabili sequel nel 1974 (Il Padrino Parte II) e nel 1990 (Il Padrino Parte III).
In tutto, la trilogia di questo capolavoro cinematografico, costò alla Paramount Pictures 73 milioni di dollari, ma venne ripagata con un incasso mondiale totale di 525 milioni.
Alfredo James Pacino (in arte Al Pacino) per il primo capitolo ricevette un cache di 500.000 dollari, per il terzo ebbe 5 milioni.
Assurdo è che per la sua eccelsa interpretazione di Michele Corleone egli non abbia mai vinto l’Oscar!
Ricevette la nomination per i primi due capitoli, e nemmeno quella per il terzo…che si sarebbe largamente meritato solo per la scena sulle scale del Teatro Massimo di Palermo, dove viene uccisa la figlia. Poetica è la scelta del regista di staccare l’audio durante il grido viscerale di dolore di questo padre affranto, sconfitto e assolutamente colpevole per la sorte che la giovane Mary accoglie.
Guardare quella scena senza trattenere il fiato, sarebbe come non godere dell’eccelsa manifestazione di teatralità che un attore straordinario come Al Pacino ci regala.
Mary, la figlia di Michael è nella realtà Sofia Coppola, figlia del regista che nel cast è accompagnata dalla zia (sul set e nella vita reale) Talia Shire, sorella di Francis Ford Coppola, che in tutta la trilogia esprime maestria, sguardo fiero e talvolta “crudele sensibilità” interpretando Costanzia Corleone, sorella di Micheal.
La Casa di produzione non era inizialmente d’accordo con la scelta del regista di far interpretare Vito Corleone a Marlon Brando. Egli era in una fase di declino della sua carriera ed a lui si preferiva l’anziano Laurence Oliver.
Si arrivò così ad un accordo, Brando dovette sostenere un provino ed in quella occasione decise di ficcarsi in bocca dei pezzi di cotone, per apparire imbruttito ed incattivito. Fu la scelta giusta!
Durante le riprese il cotone venne sostituito con un particolare apparato creato per lui da un dentista, e oggi conservato in un museo di New York.
Quando nel 1974 ricevette il suo secondo Oscar, per questa sudata, ma meritata interpretazione, decise di non presentarsi alla premiazione in segno di protesta per il modo in cui venivano trattati gli indiani nativi Americani, da parte degli USA e di Hollywood. Al suo posto si presentò proprio una nativa Americana di nome Sacheen Littlefeather che lesse il suo discorso di protesta.
Nel secondo capitolo troviamo, nei panni di un giovane Vito Corleone, Robert de Niro.
Per 46 anni Marlon Brando e Robert de Niro hanno mantenuto il primato per esser stati gli unici due attori nella storia degli Oscar, ad aver vinto la statuetta per il medesimo personaggio interpretato.
Primato perso proprio quest’anno, all’ultima cerimonia durante la quale Joaquin Phoenix è stato premiato il per film Joker, Oscar postumo assegnato, per il medesimo personaggio, al compianto Heath Ledger nel 2009.
Ultima curiosità: John Holland Cazale (1935/1978) è l’attore che veste per i primi due capitoli i panni di Fredo Corleone. È l’anello “fragile” della famiglia, il fratello che Michael, nel secondo capitolo, farà uccidere con un colpo di pistola in barca, davanti casa, da uno dei suoi fidati sicari.
Prima di morire egli recita L’Ave Maria, pare che aiuti a pescare, ma in realtà egli sa…che la decisione del potente e tradito fratello incombe su di lui.
Beh … senza dilungarmi troppo, volevo rendervi partecipi del fatto che questo straordinario attore ha recitato in tutta la sua vita in sole cinque pellicole, tre delle quali firmata sempre da Coppola. La cosa, per me, eclatante è che egli detiene un singolare record: tutti i film ai quali ha preso parte, compreso l’ultimo uscito postumo la sua morte, sono stati candidati al premio Oscar come Miglior Film.
Non ho detto tutto … sul Padrino, i suoi sequel e sul fascino che tale opera porta con sé ci sarebbe da scrivere un altro best seller a distanza di 51 anni.
Spero queste chicce vi abbiano affascinato e sperando che solo pochissimi di voi non l’abbiano mai visto, invito a chi non l’ha mai visto a goderne con una bottiglia di vino e a chi già lo conosce di rivivere quell’emozione.
L’invito a rivedere il Padrino è “un’offerta che non si può rifiutare …!!!!”
Vincenzo M. Pulcrano