12 NOVEMBRE 1982 – 12 NOVEMBRE 2022 40 ANNI DELLA MARCIA STUDENTESCA ANTICAMORRA

Proprio come il 12 Novembre del 1982, a distanza di 40 anni dalla marcia anticamorra su Ottaviano, a quei tempi dimora cutoliana, si è ripetuta ieri ad Acerra la marcia anticamorra  per rievocare quel cammino di legalità intrapreso da quei giovani liceali che sentivano allora l’esigenza di gridare al mondo quanto la camorra fosse invalidante per la vita quotidiana delle persone proprio come un cancro da estirpare alla radice. Al loro fianco una figura rilevante per la chiesa e la città l’esimio vescovo di Acerra Mons. ANTONIO RIBOLDI, il vescovo dei giovani, che ha sempre speso con prodigalità il sacerdozio a favore della giustizia, guidando dall’inizio i passi di quei ragazzi incitandoli  a rialzare la testa e a non aver paura di pronunciare a voce alta quel termine omertoso, quel vocabolo sussurrato a malapena quasi impronunciabile perché intriso di sangue, paura e silenzi.

E proprio a quei giovani studenti degli anni 80 e ai nostri del nuovo millennio si deve la massima riconoscenza per aver fronteggiato e portato avanti con coraggio un movimento di denuncia sociale, di libertà e di rivincita.

La manifestazione e la commemorazione del movimento anticamorra tenutasi stamane in città vede tra gli organizzatori proprio i giovani studenti del Liceo Alfonso Maria de’ Liguori supportati dal loro Preside, il Prof. Giovanni La Montagna, sempre vicino ai suoi ragazzi riportando con orgoglio ciò che in queste settimane essi hanno approfondito a scuola non tralasciando alcun dettaglio di questa tematica e del condizionamento sociale che ha il potere criminale della camorra che purtroppo ancora oggi condiziona pesantemente lo sviluppo dei nostri territori. Pertanto il loro appello  è quello di voler vedere realizzate le loro vite e il proprio futuro nella loro terra, avere la facoltà di scegliere di non dover andare via.

Tante le cariche politiche e i rappresentanti delle istituzioni presenti al corteo,l’appello del sindaco di Acerra Tito d’Errico rivolto ai giovani acerrani che hanno preso il testimone di questa battaglia contro la criminalità è quello in cui si impegna come ente comune ad accompagnarli nel portare avanti il discorso della legalità sostenendo a gran voce che il futuro è dei giovani e devono dunque avere il diritto di studiare in libertà e di non lasciare la terra in cui si sono formati. “Contro la camorra non vale solo un atto repressivo c’è bisogno di costruire una cultura che oggi i ragazzi elicitano con forza. Acerra è fiera dei nostri giovani che portano avanti le loro idee nel modo più alto possibile”.

Il vescovo di Acerra Mons. Antonio di Donna da pastore di una comunità si prodiga nel ricordare ad adulti e giovani che occorre dare continuità all’idea originaria di legalità, di giustizia e di lotta contro la camorra ma occorre un impegno quotidiano affinché l’evento di un giorno diventi motivazione costante. La lotta alla camorra non deve ridursi ad un singolo episodio ma deve diventare uno stile, non un giorno ma una scelta di vita, non un eroe ma tutto un popolo. Si raccomanda ai giovani affinché maturino uno stile di vita che ami sempre la libertà, il rispetto delle regole fin dalla vita scolastica, li invita ad abolire il motto “me ne frego” e adottare il ” motto ” mi interessa”, a non abbassare mai la testa e a studiare seriamente il fenomeno della camorra che dagli anni 80 ad oggi ha cambiato volto e modalità. Infine rivolge un accorato appello ai docenti, ai genitori, alle istituzioni e alla chiesa di cercare di educare i nostri giovani alla legalità, alla cittadinanza attiva per passare dall’essere sudditi a veri cittadini.

di Maria Giovanna De Sena

foto MGDS

il vescovo Di Donna in marcia con gli studenti

L’On. Carmela Auriemma, Il sindaco D’Errico, Il Prof La Montagna, Il Prof. Brasile, il vescovo Di Donna e l’avv. Tommaso Esposito
autorità cittadine
Avv. Tommaso Esposito
prof. Giovanni La Montagna
Gli studenti del Liceo De Liguori

Autore dell'articolo: Maria Giovanna De Sena

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